ALLERGIA AI FARMACI
Con l’aumento dell’utilizzo dei farmaci (antibiotici, FANS, anestetici locali, antiepilettici, eparina calcica, corticosteroidi, etc.) nei paesi industrializzati si è verificato contemporaneamente un aumento delle reazioni avverse a farmaci (RAF), al punto da rappresentare uno dei principali problemi sanitari, interessando circa il 2-8% della popolazione.
Pertanto è necessario apprendere un utilizzo corretto degli stessi leggendone le schede informative che indicano non solo la composizione del farmaco (molecola, eccipienti,etc.) ma anche l’attività, modalità di somministrazione, controindicazioni, precauzioni di utilizzo, interazioni ed eventuali reazioni avverse.
Le RAF si suddividono in reazioni prevedibili (dovuti a sovradosaggio, effetti collaterali, e/o secondari ed interazioni farmacologiche) e reazioni imprevedibili (dovute ad allergia, pseudo allergia ed idiosincrasia).
I sintomi più comuni sono rappresentati da orticaria, angio-edema, asma, shock anafilattico, sindrome di Stevens-Johnson o eritema multiforme, vasculiti, malattie autoimmuni, febbre iatrogena, trombocitopenia, etc.
DIAGNOSI
Non è facile fare una diagnosi certa di allergia a farmaci e purtroppo esistono pochi test cutanei (prick-test, intradermoreazione e patch-test) e di laboratorio come il RAST (dosaggio delle IgE specifiche), la cui attendibilità è limitata.
Infine tra i test in vivo ricordiamo il test di tolleranza, (utilizzato per identificare un farmaco alternativo) che consiste nella somministrazione orale di un farmaco, e va eseguito sotto costante controllo di un allergologo esperto in reazioni avverse a farmaci, e con la presenza di un medico rianimatore, in considerazione della possibile gravità delle reazioni.
Pertanto il paziente con storia di RAF dopo una accurata anamnesi (raccolta della storia clinica) viene sottoposto ad una visita medica specialistica allergologica e successivamente, dopo avere compilato un questionario, esegue una valutazione cardiorespiratoria (Ecg, spirometria, pulsossimetria, etc.), ed infine test cutanei e/o di laboratorio specialistici.
Soltanto dopo tale procedura prudenziale il paziente firma il consenso informato e viene sottoposto a test di tolleranza, secondo le linee guida internazionali ICON, al fine di avere una diagnosi utile all’utilizzo di farmaci in regime di sicurezza.